Stalking sull’ex-compagna – Il Piccolo 6.12.2018

Lo trovava ogni giorno sotto casa, nascosto dietro a un muro o nel buio di un portone. Pronto a seguirla. Lei, trent’anni, alle prese con un uomo che non vuole saperne in nessun modo di chiudere la relazione. Un incubo sfociato in un’aggressione: quell’uomo, un quarantenne, un giorno ha minacciato la donna puntandole una penna alla gola. Ha afferrato il primo oggetto a tiro. Fosse stato un coltello o una forbice?

La compagna, stremata da queste continue persecuzioni, ha dovuto fare denuncia e rivolgersi a un legale, l’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano.

C’è un’inchiesta di mezzo, in mano al pm Matteo Tripani. Il gip Laura Barresi, dinnanzi a una situazione che poteva precipitare mettendo a rischio l’incolumità della vittima, ha ordinato all’indagato il divieto di avvicinamento a tutti i luoghi frequentati abitualmente dalla ex. L’uomo non potrà più neppure comunicare con lei: niente più messaggini, niente più chiamate.

Perché anche al cellulare era diventato insistente. Non passava giorno che l’ex compagna non si trovasse sul display offese di ogni tipo.

La denuncia nei confronti del quarantottenne è scattata lo scorso ottobre, dopo mesi di sofferenze: la relazione, cominciata nel novembre del 2017, si era conclusa questa estate. L’uomo non perdeva occasione per sciorinare insulti e minacce  «Mi fai schifo» questo diceva.

La trentenne ha quindi deciso di troncare, ma il compagno non si è rassegnato. E così ha cominciato con i pedinamenti. In un’occasione la donna ha cercato di chiamare la polizia, ma il quarantottenne se n’è accorto e si è scagliato su di lei tentando di stapparle il telefonino di mano. Una passante si è accorta della scena ed è intervenuta in difesa della donna che urlava terrorizzata.

Ma ormai il quarantottenne aveva preso pure l’abitudine di entrare in casa della ex, a suon di pugni sulla porta. Un giorno è riuscito a entrare con la scusa di dover prendere le proprie cose. La trentenne ci ha creduto. Errore: dopo qualche parola pesante, l’uomo ha impugnato una penna premendola sul collo della malcapitata.  Le ingiurie sono proseguite anche sui social network: «Tr… muori». Per trovare un po’ di pace la donna ha traslocato da un’amica. Grazie all’ordinanza del giudice ora potrà tornare a casa propria. —

Gianpaolo Sarti

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