
Una coppia triestina da anni in fase di separazione inTribunale con le figlie che vengono collocate dalla madre.
Si tratta di un caso apparentemente come tanti, ma con un’anomalia che lo rende del tutto inedito: la donna, infatti, per motivi non ben precisati non presenta la documentazione necessaria per ottenere il sostegno economico dell’assegno unico, facendo così perdere migliaia di euro a sé stessa, alla prole e all’ex marito, che infatti ha deciso di rivolgersi al giudice del Tribunale di Trieste.
Ha avviato, con l’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano, un ricorso incidentale nell’ambito del procedimento di separazione, facendo presente al giudice che l’ex moglie non solo aveva comunicato in ritardo la dichiarazione ISEE nell’anno 2022, ma non aveva presentato ancora quella del 2023, nonostante i ripetuti solleciti da parte dell’ex marito.
L’avvocato ha scoperto inoltre, tramite accesso atti all’Inps, che la donna non aveva percepito un solo euro di assegno unico, non avendo mai indicato all’Inps neppure la modalità con cui voleva essere pagata. Un danno perla madre stimabile secondo de’ Manzano in circa 7 mila euro e per il padre invece in circa 4 mila.
In caso di separazione di una coppia con figli l’assegno unico viene calcolato in base all’Isee del nucleo dove sono collocate le minori, per cui se il genitore collocatario ha un Isee inferiore a quello non collocatario, quest’ultimo avrà diritto a some parametrate su quell’Isee.
Il giudice ha deciso allora di intervenire sottolineando che le somme erogate a titolo di assegno unico sono notoriamente considerevoli e possono essere utilmente impiegate per le necessità della prole, conferendo quindi alla curatrice delle minori il potere di richiedere ogni documento utile per predisporre l’Isee e richiedere finalmente l’assegno unico.
Solo a quel punto la madre ha deciso di attivarsi per presentare i documenti necessari, riuscendo a percepire oltre 3 mila 500 euro di arretrati, mentre neppure un euro, almeno per il momento, è andato all’ex marito.
«li collocamento dei figli minori richiede una valutazione accurata e complessiva delle capacità di accudimento e cura dei genitori, per evitare danni ai minori stessi» commenta infine la stessa avvocato de’ Manzano.