Abuso su Minore – Il Piccolo 14.01.2019

L’ha adescato con la promessa di un videogioco, una “X-box” ultimo modello. Poi l’ha portato in una cantina e l’ha stuprato. Le indagini dicono questo.

Siamo nel quartiere di Montebello, nel casermone Ater che si affaccia su piazzale de Gasperi. È lì che, secondo le ricostruzioni investigative, è avvenuto l’abuso. La vittima è un bambino di 11 anni.

L’uomo indagato per pedofilia è un trentacinquenne triestino disoccupato. L’episodio si è verificato nell’agosto del 2017 ma è emerso vari mesi dopo, solo quando i familiari dell’undicenne hanno intuito il motivo di quei atteggiamenti sempre più cupi, schivi e scontrosi che il bambino aveva via via assunto.  Comportamenti che evidentemente esprimevano una profonda sofferenza psichica. Un parente, con molta delicatezza, è riuscito poi a farsi raccontare tutto dal minore. L’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano, che tutela la vittima, dopo essere stata messa al corrente dell’accaduto ha subito preparato una denuncia. E l’ha depositata in Procura. Il bimbo è stato visitato al Burlo, ma ormai troppo tempo dopo dalla violenza. L’ospedale, da quanto risulta, avrebbe fatto scattare comunque una segnalazione alle autorità giudiziarie, che si è andata a sommare alla querela dell’avvocato.

Di qui l’apertura del fascicolo in mano al pm Federico Frezza. Il magistrato ha raccolto elementi sufficienti per incriminare il trentacinquenne triestino. L’indagine ora è chiusa.

L’undicenne è stato sentito dal gip Laura Barresi alla presenza di una psicologa. Il minore, nel suo drammatico racconto, ha ripetuto quello che aveva già riferito ai familiari.

L’uomo ha conosciuto il bambino nel rione. In una giornata di agosto lo ha avvicinato, assicurandogli il dono di una X-box, una consolle per videogiochi di moda negli ultimi anni e che tanti ragazzini sognano. «Se vieni con me te la regalo…seguimi…», deve aver bisbigliato il trentacinquenne al bimbo. E quella X-box, a stupro avvento, gliela comprerà davvero.

L’undicenne, dopo qualche attimo di esitazione, si è fatto convincere e i due si sono incamminati verso il casermone Ater di piazzale de Gasperi. Poi sono entrati in una cantina di uno degli alloggi del palazzo. A quel punto il bambino è stato fatto spogliare.

La descrizione della violenza sessuale, riportata negli atti, è abominevole. Raccapricciante. L’abuso è stato completo. E l’undicenne l’ha tenuto nascosto, per mesi, come qualcosa di incomprensibile e indecifrabile per la sua tenera età.

«È degno di rilievo l’immenso coraggio della famiglia a denunciare simili fattispecie», osserva l’ avvocato de’ Manzano che sta seguendo l’evolversi del caso passo dopo passo.

La vicenda è delicatissima, oltre che per gli esiti giudiziari, anche per il benessere psicofisico del bambino. Il minore è stato preso in carico dagli psicologi.

 

Gianpaolo Sarti

 

 

Il Piccolo 20.01.2019

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