Padri e Figli Quinta Colonna – Il Piccolo 12.12.2022

Dallo scorso giugno, il genitore che non adempie puntualmente – alias,che si inventa ogni scusa per non adempiere – ai provvedimenti assunti dal Tribunale in ordine al diritto di visita dell’altro genitore, potrà essere condannato a una “somma giornaliera dovuta per ciascun giorno di violazione o di inosservanza dei provvedimenti assunti dal Giudice”: così ora prevede il nuovo art. 709 ter cpc.

Per quale motivo si è arrivati a dover prevedere una simile sanzione? Putroppo la questione è ben conosciuta dai genitori con figli minori: sono infatti all’ordine del giorno gli interventi delle FF.OO. e i ricorsi al Tribunale per le difficoltà che incontrano i genitori non collocatari a esercitare il loro diritto di visita, che – tra l’altro – è anche un dovere.

Infatti, una volta separatisi, le uniche possibilità di continuare a farla pagare all’ex compagno per non aver corrisposto ai propri desideri sono rappresentate dall’attacco economico e da quello contro i diritti genitoriali, quest’ultimo particolarmente odioso perché, pur di colpire il bene che l’altro genitore ha più a cuore, cioè il rapporto con i figli, non si esita a colpire anche i figli stessi. La strage di Medea docet.

Per questa ragione la previsione di una sanzione pecuniaria a carico del genitore che abusa del proprio ruolo di collocatario per ostacolare il rapporto del figlio con l’altro genitore appare quanto mai opportuna, stante che sinora questi sono stati danni e sofferenze che i collocatari hanno potuto infliggere impunemente al figlio e all’altro genitore. 

Chissà se adesso lo spauracchio di dover aprire il portafoglio indurrà i genitori a un corretto esercizio della responsabilità genitoriale, incutendo un serio rispetto non solo verso i provvedimenti giudiziari, ma anche verso l’altro genitore.

Non si può infatti tacere che ad oggi, i figli, inconsapevolmente manipolati, sono stati spesso utilizzati come una vera e propria quinta colonna del genitore dominante nell’accampamento nemico, in modo da disarticolarne il funzionamento: istigati alla disobbedienza, all’opposizione, persino alla delazione e poi resi complici dei più svariati stratagemmi per impedire il diritto di visita, allettati con la possibilità di partecipare a festini, gite ed altre occasioni di divertimento, tutti inevitabilmente fissate nei giorni riservati all’altro genitore, in modo da frustrarlo e da sconvolgerne i programmi: tecniche di tale sofisticazione da far la concorrenza alle forze speciali di sicurezza.

 

Giovanna A. de’ Manzano

 

 

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