Padre Separato Condannato alla Povertà – Il Piccolo 14.02.2020

Per tirare avanti ha dovuto andare ad abitare con l’anziana madre. Lui, 46 anni, triestino, impiegato di professione, è alle prese con una causa di separazione che lo sta mettendo in ginocchio: su 1.400 euro di stipendio che riceve mensilmente, deve passare 1.000 tondi alla ex moglie, una trentunenne originaria del Sud America e ufficialmente disoccupata. Di questi, 400 sono per il mantenimento della figlia piccola di quasi due anni e 600 per la donna.

Solo che con i 400 euro che alla fine gli restano in tasca, deve provvedere non solo a se stesso, ma anche alle altre due figlie adolescenti avute con la coniuge precedente, deceduta anni fa dopo una grave malattia.

La vicenda del quarantaseienne triestino fotografa il dramma dei padri separati, i “nuovi poveri” che affollano le mense della Caritas, che chiedono contribuiti pubblici e aiuto alle parrocchie. Papà che spesso devono anche fronteggiare mutui e affitti.

È il giudice ad aver emesso il provvedimento che prevede l’erogazione mensile per il mantenimento della trentunenne (difesa dall’avvocato Ernesta Blasetti) e della bimba di due anni: 1.000 euro stabiliti con un’ordinanza del luglio 2019 al termine del processo civile di separazione.

E il ricorso in Corte di appello ha confermato la decisione. Una doccia fredda per l’uomo, che quindi si è ora rivolto a un altro legale, l’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano. L’avvocato tenterà la carta della modifica del provvedimento, in modo da abbassare la somma dovuta all’ex moglie e alla figlioletta. Anche perché, oltre ai 1.000 euro mensili, il papà è costretto a pagare la metà delle “spese straordinarie” della bambina piccola: vale a dire spese mediche, scolastiche e ricreative. L’avvocato ha avanzato un’istanza al giudice istruttore.

Ma l’uomo è anche alle prese con una causa penale, visto che finora non è riuscito a pagare con regolarità l’assegno alla ex coniuge.

È solo grazie alla madre, nonna delle due adolescenti, che il quarantaseienne riesce a sopravvivere economicamente in questi ultimi mesi: la signora anziana ha venduto la casa di famiglia e con quel denaro ha estinto il mutuo ancora rimanente. E così adesso può usare interamente la propria pensione per sostenere le due nipoti e il figlio, da cui si era trasferita dopo la cessione dell’abitazione.

«È una situazione veramente difficile – spiega l’avvocato de’ Manzano – ma ho massima fiducia nel fatto che il Tribunale ristabilirà un maggior equilibrio nei due nuclei. Questo è soltanto uno dei tanti casi in cui la separazione crea gravissimi disagi economici ed esistenziali non solo per i coniugi, ma di riflesso per la società tutta. È una vergogna nazionale che ciò succeda». —

GianPaolo Sarti- Riproduzione Riservata

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