Molestie sulle Figlie – Padre condannato anche in appello – Il Piccolo 25.06.2021

La Corte di appello di Trieste ha confermato la condanna a 2 anni di reclusione con la condizionale, già pronunciata in primo grado, a carico di un triestino di 45 anni, padre di famiglia, finito sotto inchiesta per molestie sessuali nei confronti delle due figlie minorenni.
Sulla vicenda aveva indagato il pm Maddalena Chergia.
All’epoca dei fatti una delle due minori era adolescente, mentre l’altra aveva tra i dieci e i dodici anni (nel caso della più piccola gli approcci si erano ripetuti per un paio di anni).
Era stata la madre delle minorenni, in quel periodo ancora moglie dell’imputato, a denunciare le “attenzioni” che il papà riservava alle figlie quando si trovava da solo con loro.
Stando a quanto documentato in fase di indagine, la mamma era venuta a conoscenza di ciò che faceva il marito per puro caso: aveva notato che una delle due ragazze si era messa a controllare sul calendario le giornate in cui avrebbe dovuto trascorrere il weekend con il papà.
«Mamma mi aveva domandato cosa stessi facendo – ha riferito una figlia durante un interrogatorio – io le avevo risposto che stavo guardando i giorni perché non volevo rimanere sola con papà… perché mi toccava. Ne avevo parlato anche con mia sorella… lei mi aveva detto che queste cose lui le faceva anche con lei».
Le molestie erano state scoperte così. Le ragazzine avevano confermato i fatti anche agli inquirenti, raccontando dettagliatamente cosa succedeva talvolta in casa, cioè nell’abitazione di proprietà dell’uomo.
«Lui iniziava con i massaggi, poi allungava le mani… lo ha fatto varie volte… ma non lo avevamo detto a nessuno, neanche a nostra mamma. Ci vergognavamo a raccontare cosa ci succedeva in camera».
Queste in sintesi le parole delle due ragazzine, tutelate nel corso dell’intero procedimento penale dall’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano. L’imputato era difeso invece dagli avvocati Silvia Piemontesi e Luca Ferrucci.
Le minorenni hanno riferito situazioni e scene precise, ritenute attendibili dai magistrati.
In primo grado l’uomo era stato condannato anche al pagamento del risarcimento: 15.000 euro a una figlia e 7.500 euro all’altra.

Gianpaolo Sarti- Riproduzione Riservata

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