Mio marito aveva il Covid ma non ha voluto avvisarmi- Il Piccolo 27.11.2021

Prende il Covid ma non
avvisa la moglie, rischiando
di contagiare lei e anche l’anziana suocera. Il caso è ora in Tribunale, con una denuncia per tentate lesioni aggravate presentata dalla coniuge.
La vicenda si sta consumando
in una famiglia triestina che risiede in una villetta di  Sistiana: una coppia di settantenni divorziata da poco ma che per ragioni di necessità
convive ancora, in attesa di
vendere la casa e dividere il ricavato. Il marito si era infettato lo scorso marzo. «Quando si era fatto il tampone risultando positivo – spiega la signora – stava male già da giorni. Io avevo saputo del suo contagio solo da mia figlia».
I due dormono in stanze separate ma condividono vari spazi comuni della villetta. La signora ha riferito nella  denuncia che l’ex marito non  aveva mai preso alcuna  precauzione per evitare di  diffondere il virus in casa:  «Non indossava la mascherina  nemmeno quando capitava di  stare in una stessa stanza,  come in cucina, ricorda. «Mi si  avvicinava tossendo.  Comunque io già i primi di  marzo avevo fatto la seconda  dose del vaccino, ma lui non lo sapeva. Però poteva infettarmi  … e io ho una mandre di oltre  90 anni».
Il medico di base della donna le aveva consigliato di evitare contatti con l’ex. «Ogni volta che provavo ad affrontare la questione con lui – ripercorre la signora – mi faceva tacere dicendomi che me ne potevo andare perché quella è casa sua».
Nei giorni di malattia dell’uomo, la settantenne era stata a contattata dall’Asugi per essere sottoposta al  tampone (risultato poi  negativo) apprendendo che il  coniuge aveva dichiarato  all’Azienda sanitaria di vivere  in un casolare con l’ex  compagna, su piani separati e indipendenti. «Non è vero», rileva la donna: «La casa è disposta su più piani, ma non sono indipendenti né separati.
Tant’è che io avevo cercato di isolarmi portandomi in una delle camere libere tutto il possibile per cucinare,  allestendo anche una piccola dispensa. Ricordo che i primi giorni in cui il mio ex aveva  sintomi, una domenica, era uscito per andare in chiesa».
Il pm Maddalena Chergia ha chiesto l’archiviazione del fascicolo non ritenendo che «la condotta dell’indagato, per come descritta dalla denunciante, possa essere qualificabile come un atto “idoneo e diretto in modo non equivoco” a far ammalare la moglie». Ma la legale che difende la signora, l’avvocato Augusta de’ Manzano,  presenterà opposizione. «Essere positivi al Covid, non avvertire i conviventi di ciò e, una volta scoperti, rifiutarsi di usare i presidi per evitare la diffusione del contagio – osserva l’avvocato – sono fattispecie di rilevanza penale.
Libertà di vaccinazione, per cui mi batto, e tutela della salute sono valori che devono sempre poter convivere». —

Avv. Giovanna Augusta de’Manzano

 

L'avv. de'Manzano così dichiara: " Ritengo che il fatto di essere positivi al Covid, di non avvertire i conviventi di ciò e, una volta "scoperti", di rifiutarsi pure di usare i presidi necessari ad evitare la diffusione del contagio siano tutte fattispecie gravi e di rilevanza penale. Libertà di vaccinazione, per cui mi batto, e tutela della salute sono valori che devono sempre poter convivere."

Il Piccolo  27.11.2021

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