Il Re è nudo, ma molti sono ciechi – Il Piccolo 24.12.2021

In risposta alla lettera “i no-vax offrano alternative” pubblicata sul Piccolo in data 24.11.21, faccio innanzitutto notare all’anonimo autore che chi ha sostenuto “tutto e il contrario di tutto” non è certo il gruppo di avvocati da lui presi di mira, ma proprio il Governo, che finora è stato capace di sostenere, nell’ordine: che le mascherine sono inutili/anzi no; che i tamponi vanno fatti in tutti i casi sospetti/anzi, no; che è pericoloso star in piedi nei bar/anzi no; che bisogna usare i banchi a rotelle/anzi, no; che il vaccino protegge già con la prima dose/anzi no, con la seconda/anzi no, con la terza, ma per 9 mesi/anzi no, per 5, 4, 3, 2.. ecc.

Sono le reali  e gravi contraddizioni del Governo (e non quelle immaginarie di alcuni avvocati) ad aver cagionato morti ed altre reazioni avverse ai cittadini, quando – pur riconoscendo che Astrazeneca era a rischio per la popolazione fino a 60 anni (Circolare Min. Salute 7.04.21)-, organizzava “open-days” per vaccinare i più giovani, cagionando così la morte di Camilla Canepa, dopo che erano già deceduti per il vaccino Stefano Paternò e Francesca Tuscano.

Egregio anonimo, se Lei preferisce non vedere le violenze, anche economiche, e le ingiustizie che il Governo ha posto in essere con la scusa che non vi erano altri modi di affrontare il problema e preferisce invece prendersela con chi ha il coraggio di denunciare gli insensati continui abusi, faccia pure, è sicuramente la strada più comoda.

Le alternative a questa gestione violenta e inefficace dell’epidemia c’erano e ci sono, quali  curare la gente prima che si aggravi, dopo è troppo tardi non solo per il Covid, ma per qualsiasi malattia; organizzare un sistema di cure domiciliari precoci, senza sovraccaricare gli ospedali (la “vigile attesa” e la tachipirina per curare un virus non sono per me cure, sono lesioni volontarie);  disporre autopsie sui primi deceduti, anziché vietarle o comunque sconsigliarle a colpi di circolari;  riorganizzare, senza chiudere nulla, i servizi che risultano i reali super diffusori del contagio e smetterla di accanirsi sul singolo barista o ristoratore, già massacrati a sufficienza; responsabilizzare chi produce i vaccini e chi decide di iniettarli riconducendo la loro azione all’interno dei normali canoni di scienza, coscienza, e prudenza, abrogando la legislazione in deroga,  oggi in vigore.

E da ultimo La prego di non definirmi semplicisticamente “no-vax”; sono favorevole alla libertà di scelta terapeutica e quindi vaccinale e sono spaventata come Lei, ma  per la grave violazione delle libertà costituzionali e per la segregazione in atto, declinata in varianti.

Avv. Giovanna Augusta de’Manzano

 

Il Piccolo  24.12.2021

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