Rendono onore all’indipendenza della nostra Magistratura le dieci ordinanze che hanno sollevato questione di legittimità costituzionale sulla legislazione emanata in periodo di pandemia, cioè che ritengono che quella legislazione -bulimica e confusa-, sia contraria alla nostra Carta fondamentale.

Le suddette ordinanze provengono dai seguenti Tribunali: Tar Lombardia, 4 ordinanze del Tribunale del Lavoro di Brescia, 2 da quello di Padova, 1 dal Tribunale di Catania e 2 dal Corte di Giustizia Amministrativa siciliana.

Particolarmente colpito è l’art. 4 del decreto legislativo 44/21, che prevede l’obbligo vaccinale per i sanitari, imposizione ad oggi in essere, che lascia quindi sospeso senza lavoro e senza stipendio chi quel trattamento sanitario non se lo vuole inoculare.

Nella vicina Slovenia la Corte Costituzionale ha stabilito pochi giorni fa che le misure vaccinali nei confronti dei dipendenti pubblici sono incostituzionali in quanto non vi è la “dimostrazione che il virus si diffonda in maniera più veloce tra i dipendenti degli organi dell’amministrazione rispetto al resto della popolazione..”. In effetti…

Confidiamo intanto nella nostra Corte Costituzionale che forse ci chiarirà se eventi avversi, perdite di posti di lavoro, suicidi per disperazione ben taciuti dalla propaganda, esclusioni sociali variamente declinate fino al vero e proprio odio siano o meno conformi alla Costituzione. E magari la Corte ci spiegherà anche come riesca un virus a oltrepassare le bare rivestite internamente di zinco (perchè -per chi non lo sa- le bare sono rivestite di zinco), tanto da imporre cremazioni immediate, oltre che impossibilità per la Procura di eseguire autopsie e per i cari di dare l’ultimo saluto. Anzi, neppure il penultimo saluto in vita è stato possibile.

Nel frattempo, nell’attesa di tali lumi, il nostro Capo di Stato ha nominato come giudice della Corte Costituzionale Marco D’Alberti, già consigliere personale di Draghi. Mutuo le parole del Prof. Augusto Sinagra, lui stesso ex-magistrato, che durante una conferenza ha ringraziato il Capo di Stato per la scelta “equanime e saggia”.

Giovanna A. de’Manzano