
Meloni, prima donna premier in Italia, dedica la vittoria alla figlia ” è tutto per te…”.
Capitava in questi giorni a Trieste che, davanti a un pubblico ufficiale, due ex coniugi dovessero prendere un appuntamento per uno stesso incombente che richiedeva la contemporanea presenza di entrambi. Il pubblico ufficiale, lei stessa giovane donna non solo laureata, si rivolge istintivamente e chiaramente dritta dritta verso l’uomo e gli chiede: “Le va bene l’orario che ho fissato o lo spostiamo in base alle Sue esigenze lavorative?” L’ex moglie, sbigottita, si inalbera dicendo “..perché io non lavoro secondo Lei..?”.
Ovviamente le percezioni non provano nulla, ma siamo stufe di queste impressioni mortificanti.
Chissà di quante premier donne avremo ancora bisogno per neutralizzare comportamenti ancestrali innestati come microchip sotto pelle; confidiamo che la nostra premier ben possa incarnare la speranza nel cambiamento di questi impercettibili percorsi sinaptici, che inconsapevolmente si ripetono calcificati nei secoli.
R.P.