Bambini e vaccini – Il Piccolo 19.07.22

Le condizioni di indigenza dei genitori non possono mai essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia: così è previsto dalla legge sull’adozione, principio poi costantemente ribadito da tutti i Giudici di ordine e grado, dalla Cassazione fino a Strasburgo. Un tanto si dice per rassicurare quelle madri che temono di sentirsi dire “ti porto via il figlio, tanto neppure hai un lavoro…”.
E invece un legame così forte da non poter essere interrotto nemmeno da condizioni di oggettiva indigenza viene ultimamente spezzato se solo un genitore si permette di manifestare un solo pensiero che non sia in accordo con il mainstream: accade sempre più spesso che il genitore osservante del pensiero unico trascini in Tribunale l’altro per fargli perdere la potestà genitoriale o l’affidamento condiviso per aver osato sollevare dubbi – a fronte di una mole di dati ormai inconfutabile – su sicurezza ed efficacia dei vaccini anti-Covid.

In questo modo l’esercizio del diritto – costituzionalmente garantito – di manifestare liberamente il proprio pensiero diventa causa di sospensione della responsabilità genitoriale o occasione per chiedere l’affidamento esclusivo sul figlio.

E così quel genitore – che in realtà è in linea con le decine di sentenze dei nostri Giudici che recentemente hanno sconfessato i meccanismi della vaccinazione forzata messi a punto dal Governo – viene punito (e, quel che è più grave, con lui suo figlio) per eresia, ossia per aver perseverato con pertinace ostinazione a formulare pensieri vietati, nonostante fosse stato ammonito a ritrattare e a non ricadere mai più nell’errore.
Ecco gli eretici: TAR della Lombardia, Lazio, Sicilia, Campania; Tribunale Milano, Brescia, Padova, Modena, Firenze, Catania, ecc.. tutti unanimi nell’accogliere le istanze cautelari dei sanitari e rinviare alla Consulta la normativa che impone la vaccinazione pena la perdita del lavoro e dello stipendio, e con essi della dignità, garantita invece come inviolabile dall’art. 2 Cost. (sul punto v. in particolare Tar Lombardia 16.6.22 e la sublime del Trib. Firenze 6.7.22, che definisce i vaccini “sieri” e  parla di “trattamenti iniettivi sperimentali”).


E così abbiamo il caso di un genitore che, citato in giudizio dalla madre perchè contrario a far vaccinare il figlio, ha contattato ben sedici Studi legali in regione, Studi esperti in diritto di famiglia, ma che si è visto negare da tutto la disponibilità ad assumere l’incarico, tanto che in prima udienza ha dovuto andare, mortificato da solo e senza difensore.
Certo che farsi tre dosi e avere l’influenza d’estate è una soddisfazione senza precedenti. E siccome tre non hanno funzionato, anziché smettere bisogna continuare con la quarta.

 

R.P.


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Il Piccolo 19.07.2022 – Leggi articolo

 

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