Periodo di lutti, tanti, troppi: a inizio luglio è deceduto di notte il Presidente del Tribunale di Pesaro; è di fine luglio invece l’ordinanza con cui quello stesso Tribunale, primo in Italia, ha disposto l’accertamento tecnico sull’analisi del contenuto dei vaccini a mRna di Pfizer e Moderna; la questione nasce da un professionista che si è rifiutato di vaccinarsi, avendo già contrattto il virus.
Arriva deus ex machina anche il Tribunale di Firenze che, con provvedimento d’urgenza d.d. 6.07.22, senza mezzi toni, ha ritenuto fallito lo scopo del vaccino di “impedire la malattia e di assicurare condizioni di sicurezza in ambito sanitario”.
Secondo la dott.ssa Zanda, Giudice di quel Tribunale, la vaccinazione stessa si è rivelata “inidonea ad impedire il dilagare del contagio, la formazione di molteplici varianti virali e il prevalere numerico delle infezioni e dei decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi”; i componenti dei sieri e il meccanismo del loro funzionamento risulterebbero coperti non solo dal segreto industriale ma, financo ed ‘‘incomprensibilmente”, da segreto ‘‘militare'”. E soprattutto l’art. 32 Cost. impedisce “di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente di sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive”, senza appunto il suo consenso libero e informato, che allo stato è quindi inipotizzabile.
Se poi quindi qualcuno ha definito “eticamente barbarico” non vaccinarsi, augurando ai “sorci egoisti” l’estinzione naturale o avallando gli “arresti domiciliari” (che tutti però abbiamo sofferto) e l’esclusione dalla vita sociale dei non vaccinati, occorre quanto meno non dimenticarsene per le prossime elezioni.
Così come non possiamo dimenticare che se p.zza Unità è stata lo scorso ottobre luogo di protesta, poche settimane fa è stata luogo di processione di quei parenti, a lutto, delle asserite vittime dei danni di quel siero sperimentale.