
Si è recentemente tenuta presso la Casa Circondariale di Trieste la presentazione del libro di Fabiana Martini, prima donna vice-sindaco di Trieste, dal titolo “Il governo delle donne. Viaggio tra le amministratici locali italiane”.
L’incontro, organizzato dal Garante dei detenuti del Comune di Trieste avv. Elisabetta Burla, ha avuto luogo presso la biblioteca della sezione femminile del locale carcere, che alla data dell’evento ospitava ventinove detenute, di cui due in stato di gravidanza.
Erano presenti quali ospiti esterni, oltre alla già vice-sindaca, consiglieri del Consiglio Comunale e Regionale, nonché alcune volontarie del programma “Nati per leggere”, che promuove -già dall’anno 2019- il sostegno alla genitorialità in carcere, organizzando gruppi di lettura anche condivisa tra i genitori detenuti e i loro figli della fascia d’età da zero a sei anni.
Il progetto offre un canale di comunicazione – non scontato – quale la lettura di album illustrati, ed è volto ad agevolare i momenti di incontro tra genitori e figli in luoghi in cui il solo ingresso è colpito da uno stigma sociale pesante tanto quanto il dolore della privazione della quotidianità di relazioni così intime.
Nel corso del pomeriggio, in seguito ad un confronto in cerchio con le donne detenute, presente anche il dott. Graziano Pujia Direttore della Casa Circondariale, sono emerse le ben note criticità legate alla detenzione, quali l’aspetto igienico e sanitario nonché l’assenza di corsi di formazione e opportunità di lavoro, che darebbero la possibilità di eseguire la pena in modo costruttivo. Poiché il numero di donne detenute è inferiore a quello degli uomini, minore è l’attenzione e minori sono le risorse.
Al netto di cicliche infestazioni di cimici nei materassi, senza lavoro e senza stipendio è difficile comprarsi in carcere beni di prima necessità, che hanno pure subìto il recente aumento dell’inflazione.
Momenti di incontro come questo riportano un po’ di umanità in una condizione che di umano ha davvero poco.
Giovanna A. de’Manzano