Andrà a processo per la sua devastante ossessione. Geloso al punto di sospettare che la ex moglie avesse avuto una relazione occasionale addirittura con i poliziotti o i carabinieri che, dopo la denuncia, avevano svolto le indagini. Sarà processato con rito immediato. E cioè senza l’udienza preliminare. Proprio per l’evidenza dalle prove. Comparirà davanti al gip Laura Barresi il prossimo 10 ottobre.
L’uomo, del quale non pubblichiamo le generalità per evitare che la moglie, vera vittima assieme ai figli di questa vicenda, venga individuata, è accusato dal pm Pietro Montrone di pesanti e incessanti maltrattamenti.
Azioni sistematiche che, secondo le indagini, sono state messe a segno quasi ogni giorno dall’uomo – che ha 45 anni – nei confronti della moglie, nata nel 1977. Lui è difeso dall’avvocato Salvatore Rizza, lei è assistita dall’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano.
Le azioni dell’uomo sono state “condite”, secondo l’accusa, con offese e dispetti. Tutto è andato avanti – come rileva il pm nel capo d’imputazione – fin dal febbraio del 2016 anche con la “complicità” dell’alcol dal quale il protagonista di questa vicenda non è mai riuscito a separarsi. Per interrompere questo “trend” il gip Laura Barresi nelle scorse settimane ha disposto un’ordinanza cautelare accogliendo le richieste del pm. L’uomo da allora deve stare lontano da casa (abita in una villetta del Carso) per evitare che la situazione possa eventualmente degenerare in azioni ancor più gravi e soprattutto pericolose per la donna e i bambini. Secondo gli accertamenti dei carabinieri la donna è stata anche minacciata di morte. L’ex marito le ha detto che se avesse continuato a frequentare la suocera o altri componenti della sua famiglia l’avrebbe uccisa. Una situazione a rischio, insomma. Tant’è che lo stesso gip rileva che gli elementi a carico sono talmente tanti da essere considerati prove: hanno inciso sulla vita quotidiana della
donna, osserva il giudice, portandola all’esasperazione.
