A scuola di libertà – Le Scuole imparano a conoscere il Carcere- Il Piccolo 14.11.18

Il 15 novembre sarà la giornata che darà inizio al progetto «A scuola di libertà, le scuole imparano a conoscere il carcere», ciclo di incontri tra scuola e carcere promossi dalla Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia tramite le sezioni territoriali a cui aderiscono le varie associazioni locali che si occupano del volontariato in carcere. Il progetto è a respiro nazionale ed è il sesto anno che viene riproposto.

Scopo dell’iniziativa è quello di promuovere tra i giovani studenti il senso del rispetto delle regole, di sensibilizzare sul senso di privazione della libertà, di porre attenzione alle problematiche connesse alle devianze, di aumentare la consapevolezza circa quelle che vengono considerate bravate o atteggiamenti di banale bullismo e alle conseguenze a cui ciò può portare.

Tramite accordi con le singole direzioni didattiche vengono individuate classi o singoli studenti che intraprendono il percorso di quella che non è solo educazione civica ma è vera e propria prevenzione dalla delinquenza. A Trieste le scuole che lo scorso anno hanno aderito alla virtuosa iniziativa sono stati gli Istituti Galilei e Volta: i volontari del gruppo carcere di San Martino al Campo hanno qui incontrato circa duecento studenti e con l’ausilio di filmati che fotografavano la vita in carcere si è parlato di pena, di responsabilità e di prevenzione.

Il progetto ha visto la sua massima espressione nella casa di reclusione di Padova, dove gli studenti entrano in carcere a far lezione di consapevolezza; qui i ragazzi parlano con i detenuti, parimenti coinvolti nella loro rieducazione e rivisitazione di quanto commesso.

In alcuni casi all’iniziativa hanno aderito ex-reclusi, che in veste ora di insegnanti hanno portato la loro esperienza tra gli studenti.

Il progetto si sviluppa nel corso di tutto l’anno scolastico, con l’auspico che sempre più scuole aderiscano all’iniziativa.

Spiega l’avv. Elisabetta Burla, Presidente della Conferenza Regionale Volontario Giustizia, perenne promotrice d’iniziative volte a far conoscere e a migliorare la realtà carceraria: « «A scuola di libertà» vuole essere uno strumento per far riflettere i ragazzi su tematiche scomode, inducendoli a non emettere giudizi affrettati e superficiali, serve – nell’auspicio si possa realizzare anche nella nostra regione un percorso analogo a quello che viene organizzato a Padova – anche alle persone private della libertà, per far comprendere le conseguenze del loro agire, le ripercussioni emotive e psicologiche nelle persone offese, per ricucire lo strappo che il reato ha creato».

 

 

Giovanna A. de’Manzano

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