Abusi su Minori e Rimedi Giudiziali – Il Piccolo 6.11.2016

Non ogni notizia purtoppo fa notizia, ma è solo l’atto di provocare l’indignazione collettiva che tiene alta la guardia; e la guardia non è mai troppo alta quando si tratta di minori.

Le condanne per violenza sessuale di autisti che accompagnano bambini ai centri estivi o di medici di ospedali infantili che per anni lavorano impuniti sono notizie che suscitano clamore, ma non dovrebbero esserlo meno di altre silenziose e parimenti devastanti fattispecie quotidiane.

Incuria, discuria, ipercuria, violenza assistita, abusi fisici e violenze sessuali: secondo gli ultimi dati  disponibili del Telefono Azzurro il 70% degli abusi si consuma tra le mura domestiche, luogo in cui, indipendentemente dal «colpevole», l’altro genitore è in una posizione di garanzia tale da essere parimenti responsabile dell’omertà.

Oggetto di  violenze sessuali sono le bambine nel doppio dei casi rispetto ai maschi – o doppi sono solo i casi di denunce-, bambini che appunto soffrono di un maggior tabù culturale a palesare l’accaduto, come se la violenza sul femminile fosse più in linea con la cacofonia di immagini quotidiane che vedono le donne come oggetti a disposizione del piacere altrui.

Tra il lecito e l’illecito esistono poi le violenze di «confine», quelle che non fanno cronaca ma rimangono nella storia dei minori con cicatrici a lungo termine quali disistima, senso di abbandono,  difficoltà di relazione, attacchi di panico e amenità varie:  il genitore che non si fa problemi a non rispettare giorni o orari prestabiliti di visita, che non accompagna i figli alle attività extra-scolastiche o butta via giochi o vestiti provenienti dall’altro genitore; il mancato pagamento delle spese straordinarie necessarie allo sviluppo dei minori (astuzia sottile e diffusa perchè penalmente non rilevante); mortificare l’altro genitore in presenza dei figli: “io ti pago il mantenimento…fai quello che ti dico!”; impedire ai figli di parlare la lingua madre dell’altro genitore…. ed è proprio nelle zone di «confine» che ricevere tutela anche giuridica è una questione di sensibilità lasciata all’agire di tutti gli operatori.

Tra i rimedi giudiziali l’art. 709 ter del codice di procedura civile è la cartina di tornasole di questa sensibilità: tra ammonimenti, risarcimento dei danni ai minori o all’altro genitore e pagamento di sanzioni a favore dello Stato, la creatività sanzionatoria dei Tribunali ha fortunatamente ampio margine. Pronunce esemplari quali la condanna al pagamento di una somma per ogni giorno di visita non onorato o che si ometterà di onorare o risarcimenti per aver denigrato l’altro genitore o mortificato il figlio sono provvedimenti che restituiscono dignità e fiducia ai minori stessi.

 

Avv. Giovanna A. de’Manzano

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