Esami Tossicologici del Capello - Cocaina e Cannabinoidi
Affidamento Figli Minori

Tribunale di Trieste – RG 34XX/21

Il caso:

Due genitori, coppia non matrimoniale, si separano.

Il padre accusa la madre, fin da subito, di far uso di sostanze, quali marjuana e altro.

La madre, per screditarsi, chiede al Giudice l'autorizzazione agli esami tossicologici del capello.

Il Giudice autorizza i suddetti esami; ogni centimetro di lunghezza del capello corriponde a un mese di assunzione di sostanze.

Gli esami, che fotografano gli ultimi 16 mesi di vita della madre, danno esito negativo; intanto però gli operatori che in questi anni hanno ruotato intorno al nucleo hanno di fatto subìto l’ influenza delle accuse diffamatorie dell’uomo.

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Estratto della Consulenza del dott. Mario Linassi, perito medico

“Dopo essere stata “sniffata”, o inalata per “pirolisi” (ovvero fumata) la cocaina viene metabolizzata dalle colinesterasi plasmatiche ed epatiche che la trasformano in due precisi metaboliti: la benzoilecgonina e ecgonina metilestere.

La permanenza della cocaina (o meglio dei suoi due metaboliti) nelle urine permane dai due ai quattro giorni, a seconda delle quantità inalate o fumate ed al consumo che si è fatto della stessa nel tempo.

Va comunque ricordato che una frazione della cocaina consumata viene comunque espulsa dall’organismo senza modificazioni (parliamo di quantitativi che vanno dall’1 al 9% dell’intera dose) attraverso le urine.

Più queste sono acide, maggiore sarà la quantità di cocaina rilevata, la cui comparsa nelle urine avviene entro le prime ventiquattro ore dal consumo.

Ancora, va rammentato che tracce dei metaboliti inattivi, soprattutto in coloro che ne fanno un uso cronico, sono riscontrabili anche per più settimane.

Inoltre, se all’atto dell’assunzione si è assunto alcol, il metabolita che si viene a creare, il cocaetilene, può perdurare di più nelle urine a causa di una metabolizzazione più lenta.

Nel capello, a differenza di ciò che avviene per il  sangue o per l’urina, tracce di cocaina permangono per mesi interi, purchè il capello non venga tagliato nel frattempo o sottoposto a trattamenti di decolorazione.

Per quanto attiene al THC (il principio attivo più importante presente nei cannabinoidi), la presenza nel sangue dipende da numerose variabili (soggetto, frequenza di assunzione, quantità), in ogni caso nei soggetti consumatori abituali può essere rilevato anche dopo diversi giorni, nel consumatore occasionale solamente per poche ore.

Per quanto attiene alla presenza di THC nelle urine, come per il campione ematico i tempi variano a seconda della quantità assunta, della quantità di tessuto adiposo del consumatore (il THC tende a depositarsi nel tessuto adiposo), della frequenza di consumo, pertanto le urine del consumatore occasionale conterranno THC per circa una settimana, nel consumatore abituale da 4 assunzioni alla settimana il THC sarà rintracciabile nelle urine per un periodo fino a 20 giorni, nel soggetto che assume THC tutti i giorni, l’esame delle urine potrebbe risultare positivo per due – tre mesi.

Nel capello le tracce di THC, come per i metaboliti della cocaina, permangono per mesi e mesi (anche in questo caso dipende dalla lunghezza del capello ed interventi di decolorazione eliminano le tracce del principio attivo)”.

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