Separazione e Divorzio – Osservatorio Nazionale Diritto di Famiglia – Il Piccolo 11.06.2015

Privatizzazione e degiurisdizzazione: sono queste le parole chiave, depenalizzazione e problema carceri a parte, su cui si sta muovendo la giustizia italiana. Finalmente.

Sarà per insicurezza o senso di trascendenza che noi umani ricerchiamo un senso di sacralità nei diversi riti che accompagnano la nostra esistenza: è un terzo, insignito in qualche modo di un potere «superiore», che ci battezza, che ci sposa…che deux ex machina fino ad oggi decideva per noi le liti civili con il potere della sentenza, che ci separava e ci divorziava.

Alternative Dispute Risolution, alias procedura alternativa di risoluzione delle controversie, è questa la lunghezza d’ onda su cui occorre ora sintonizzarsi, che impone appunto il passaggio da una cultura fondata solo sul processo ad una cultura che lascia al processo solo le questioni irrisolvibili in sede stragiudiziale.

Il Ministro Orlando, preoccupato non solo della sperequazione tra domanda e offerta di giustizia, ha proposto, o meglio imposto, una sfida per tutti, avvocatura in primis che dovrà mutare ottica e mentalità e passare da quella del processualista a quella del negoziatore tecnico.

Tra mediazione obbligatoria, negoziazione assistita e negoziazione assistita in tema di separazione e divorzio, piuttosto che separazione e divorzio «fai da te» in Municipio, nell’ultimo anno c’è stata una considerevole flessione delle cause civili proposte innanzi ai Tribunali. Se tutte le cause civili sono in calo del 20%, la flessione più importante riguarda separazioni e divorzi, che da settembre 2014 hanno subito un calo del 30%; è pure ovvio che la crisi evita spese «inutili» e costringe le famiglie a restare unite oltre ogni umana sopportazione. Rilevante è la crescita esponenziale di utilizzo degli strumenti alternativi di separazione e divorzio, tali per cui ora ben si può evitare quell’ingresso fisico in Tribunale, fonte di non poche ansie per chi già sente un senso di perdita, o peggio ancora di aver proprio perso quella favola trasformata in cruda realtà.

Le norme pensate per deflazionare la giustizia funzionano e ciò anche grazie all’avvocatura che, dati alla mano, le sta concretamente applicando.

Spiega l’avv. Roberta Rustia, Presidente del locale «Osservatorio Nazionale del Diritto di Famiglia»: “Il diritto di famiglia è in continua evoluzione: da un lato il legislatore ha sancito che ci si può separare e divorziare con i soli avvocati senza ricorrere al Tribunale riducendo drasticamente i tempi per ottenere il divorzio, dall’altro la Cassazione ha parificato coppie conviventi e sposate con la rivoluzionaria sentenza del 3/4/15 sostenendo che non solo un nuovo matrimonio determina la fine dell’assegno divorzile, ma anche una stabile convivenza!”.

L’autonomia privata anche nell’ambito del diritto di famiglia ha trovato ora una valorizzazione un tempo impensabile. La «sdrammatizzazione» del mito matrimonio è ormai un dato di fatto di cui parla quella giurisprudenza, più eversiva rispetto allo stesso legislatore, giurisprudenza che, spinta dai singoli avvocati, ha già riconosciuto quella ineluttabile dignità che si vuole ancora negare non solo alle coppie di fatto, ma anche al concetto di convivenza piuttosto che alle coppie omosessuali, già giudicate idonee all’affido temporaneo di minori in difficoltà.

“Mi ami? Forse sì, in ogni caso non ne facciamo un dramma”.

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