Condanna per molestie sessuali sulle figlie minori – Il Piccolo 27.11.2019

Molestie sessuali sulle due figlie minorenni. Il Tribunale ha riconosciuto la colpevolezza di un quarantacinquenne, padre di famiglia. L’uomo è stato condannato ieri in primo grado a 2 anni e al pagamento del risarcimento: 15.000 euro a una figlia e 7.500 euro all’altra. Il quarantacinquenne potrà beneficiare della condizionale.
Il collegio penale, presieduto dal giudice Filippo Gulotta, ha accolto la pena dei 2 anni richiesta dal pm Maddalena Chergia.
All’epoca a cui si riferiscono i fatti una minore aveva quattordici anni, l’altra tra i dieci e i dodici, visto che nel suo caso gli approcci – stando a quanto riferito – si erano ripetuti per un paio di anni.
Le due sorelle, interrogate dai magistrati, avevano confermato gli abusi raccontando dettagliatamente gli approcci del padre. Ma era stata la madre delle due minori, moglie dell’imputato (tra i due è in corso una causa di separazione), a denunciare.
«Lui iniziava con i massaggi, poi allungava le mani… lo ha fatto varie volte… ma non lo avevamo detto a nessuno, neanche a nostra mamma. Ci vergognavamo a raccontare cosa ci succedeva in camera». Queste, in sostanza, le parole delle ragazze.
Le “attenzioni” rivolte alle due minori, tutelate dall’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano, si erano verificate nell’abitazione del padre, difeso dagli avvocati Silvia Piemontesi e Luca Ferrucci.
La madre era venuta a conoscenza di ciò che faceva il marito per puro caso: aveva notato che una delle due ragazze si era messa a controllare sul calendario le giornate in cui avrebbe dovuto trascorrere il weekend con il papà. «Mamma mi aveva domandato cosa stessi facendo – ha riferito una figlia durante un interrogatorio – io le avevo risposto che stavo guardando i giorni perché non volevo rimanere sola con papà… perché mi toccava. Ne avevo parlato anche con mia sorella… lei mi aveva detto che queste cose lui le faceva anche con lei». È così che è emerso tutto: l’uomo aveva molestato entrambe le adolescenti.
«Con mio papà giocavo sempre – ha riferito tra le lacrime una delle due minori, parlando al gip Laura Barresi in sede di incidente probatorio – solo che un periodo, quando giocavamo o mi faceva il massaggio alla schiena mi metteva sempre le mani dentro le mutande. Poi – ha aggiunto – mi ricordo di una scena precisa. Ero sul letto, giocavo con il telefono… è arrivato papà e gli ho chiesto se poteva farmi un massaggio alla schiena. Lui ha iniziato a farmelo normale, poi…».
«Spero che le mie assistite possano superare questi anni difficili», ha dichiarato l’avvocato de’ Manzano. «Alla famiglia va tutta la mia stima per il coraggio di aver denunciato e la tenacia dimostrata nel processo». —

Gianpaolo Sarti- Riproduzione Riservata

Trieste Prima- 27.11.19

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